Ossigenoterapia

In questi ultimi anni è emersa una nuova problematica, ovvero la presenza di condizioni patologiche che comportano un’ipossiemia non costante, presente soprattutto durante il sonno notturno, classificata come ipossiemia intermittente. Dal punto di vista terapeutico si pone dunque il problema dell’indicazione e del trattamento dell’ipossiemia intermittente. E’ stato proposto di sottoporre questo tipo di pazienti a ossigenoterapia limitata alle sole ore notturne assumendo come soglia il seguente parametro: almeno il 30% della notte trascorso con saturazione inferiore al 90% dopo misurazione continua della saturazione in condizioni basali. Non esistono al momento studi clinici estesi che dimostrino l’efficacia e l’utilità di tale trattamento sia in termini di sopravvivenza, sia come  riduzione delle comorbidità sia di miglioramento della qualità di vita.Tuttavia vi sono studi volti a dimostrare come l’ipossiemia intermittente sia un fattore responsabile di disfunzioni sia sul piano fisiologico  che biologico; tali alterazioni sono evidenti a carico  del sistema nervoso simpatico, dell’apparato cardiocircolatorio, del sistema nervoso centrale  e del controllo metabolico.