Embolia polmonare

L’embolia polmonare è l’occlusione dell’arteria polmonare o di uno dei suoi rami causata dall’incuneamento di emboli provenienti dalla periferia. Poiché gli emboli di origine trombotica sono i più frequenti, si parla comunemente di tromboembolia polmonare (TEP). La TEP è nella maggior parte dei casi una patologia acuta ed un’emergenza medica. Se la diagnosi viene fatta correttamente e precocemente, la mortalità si aggira intorno al 15%, ma sale al 40% ed oltre se la diagnosi non viene posta subito. Di solito la TEP è una complicazione di una trombosi venosa profonda (TVP) che interessa le grosse vene della pelvi o degli arti inferiori. I fattori predisponenti alla formazione di trombi venosi i tre fattori di Wirchow: 1) stasi sanguigna (decorso post-operatorio, cardiopatie, pneumopatie e neuropatie invalidanti, obesità);
2) ipercoagulabilità (aumento degli estrogeni in gravidanza o assunzione di anticoncezionali, liberazione di sostanze ad azione tromboplastica da parte di neoplasie) o alterazioni funzionali di uno o più fattori coagulativi; 3) danno della parete vasale: arteriosclerosi, neoplasie infiltranti, varici. L’ostruzione improvvisa di parte del circolo polmonare ha numerose conseguenze fisiopatologiche, che diventano clinicamente manifeste se almeno il 30% del circolo polmonare è escluso. La prima conseguenza è l’ aumento della pressione arteriosa polmonare con conseguente dilatazione del ventricolo destro, insufficienza ventricolare destra e ulteriore caduta del flusso ematico polmonare (cuore polmonare acuto). Riducendosi la portata del circolo polmonare, si riduce anche il riempimento del ventricolo sinistro e la gittata sistolica. Questo provoca ipotensione e nei casi di embolia massiva può condurre allo shock. L’entità dell’ostruzione del circolo condiziona il quadro sintomatologico. In linea di massima, meno rami sono coinvolti e più le manifestazioni si limitano al polmone. Nelle forme massive compare sempre anche l’interessamento cardiovascolare. Sintomo caratteristico è la dispnea (con tachipnea) in genere improvvisa; altri sintomi importanti sono tosse secca, emottisi, dolore toracico. Se l’embolizzazione è estesa si verificheranno cianosi e segni di sofferenza cardiovascolare: tachicardia, ipotensione, pallore fino allo shock cardiogeno. Occorre sospettare la TEP in pazienti con fattori di rischio (allettamento prolungato, trombosi venose, recente chirurgia ortopedica) in cui compaiano improvvisamente dispnea, tosse, emoftoe e dolore toracico. Radiologicamente la tromboembolia polmonare non mostra segni caratteristici. A livello laboratoristico può essere utile il dosaggio dei d-dimeri. Tale parametro ha un buon valore predittivo negativo, nel senso che valori normali di d-dimero anche in presenza di sospetto clinico, escludono la diagnosi di TEP con una probabilità superiore al 95%. Purtroppo la positività del d-dimero è assolutamente aspecifica. In presenza di sospetto clinico, la conferma si ha solo con la dimostrazione dell’ ostruzione a livello del flusso in arteria polmonare o suoi rami. La scintigrafia perfusionale è l’esame di riferimento. La TC polmonare viene considerata una alternativa soddisfacente, ed in grado di individuare occlusioni dei rami polmonari segmentari e subsegmentari con efficienza quasi pari alla scintigrafia.